Come è stato il GREEN RETAIL FORUM 2018

Come è stato il GREEN RETAIL FORUM 2018

Centoventicinque presenze per l’intera giornata dell’ottava edizione del Green Retail Forum. Dopo il benvenuto del professore Solari, presidente della Fondazione Filarete e di Emanuele Plata, Presidente PLEF, subito via ai lavori, partendo dalle ricerche. Dall’indagine quantitativa di PLEF su dati Edizioni DM, è emerso come rispetto all’anno scorso il volume di notizie in merito alla sostenibilità sia quadruplicato nell’ultimo anno (gennaio/maggio 2018 per l’apertura di una nuova testata dedicata Green Retail News). Le news, distinte tra produttori, distributori e fornitori non di merce, ha confermato che: l’industria è più impegnata sui propri processi interni con effetto sull’ambiente; i distributori sui processi esterni con impatto sul sociale, anche se sul sociale sta crescendo l’attività dei produttori; mentre tra i fornitori non di merce le innovazioni più vivaci riguardano le proposte sul pack e sugli impianti e macchine di servizio. Altrettanto confermato è che tra i produttori la maggiore attività riguarda chi lavora sulla drogheria alimentare, sulle bevande e per la cura persona, mentre trai distributori sono più attivi i generalisti. Nello specifico l’insieme di queste innovazioni ha, sui diciassette obiettivi dell’agenda ONU 2030, tre fondamentali target  dello sviluppo sostenibile su cui il largo consumo opera: il goal su Produzione e Consumo responsabile è al primo posto, seguito da l’SDG della Lotta al cambiamento climatico, in cui il largo consumo si impegna, e al terzo posto la Salute emersa più che l’anno scorso con evidenti richiami all’offerta di prodotti che tengano conto e propongano soluzioni  efficaci di prevenzioni e di adattabilità a specifiche richieste delle persone nei loro consumi quotidiani. L’evidenza delle azioni dei produttori veicolate attraverso i distributori è stata...
Osservatorio Sostenibilità

Osservatorio Sostenibilità

Cosa ci dicono le ricerche sulla Sostenibilità nel largo consumo vista attraverso il filtro della distribuzione? Che le cose si stanno muovendo, che il “gioco” è in mano al distributore, anche se il più preparato è il produttore, che il consumatore sembra voler pagare comunque lo stesso prezzo per un bene virtuoso come per quello non virtuoso, ma che sul packaging pretende più informazioni e in primis dalla marca del distributore. Entrando nel dettaglio, la Desk Analisys di PLEF su dati Edizioni DM “L‘Osservatorio sull’evoluzione verso la sostenibilità nel largo consumo”, dimostra che negli ultimi otto anni (2011-2018), i produttori si confermano concentrati prioritariamente a ridurre l’impatto sull’ambiente, come i fornitori del retail, mentre i distributori sono prevalentemente sensibili alle tematiche di impatto sociale. Se produttori e fornitori si attivano soprattutto su processi interni all’azienda, come interventi su impianti e strutture o le certificazioni, i retailer sembrano più interessati ad implementare attività rivolte all’esterno, attraverso meccanismi di cooperazione e operazioni filantropiche – es. il sostegno economico alla ricerca sanitaria o le collette alimentari. Su quali tipologie di beni (lato produttori) si sta investendo con processi sostenibili? Drogheria alimentare, bevande e cura delle persona sono le merceologie in cui si riscontra il maggior impegno, tuttavia è interessante notare l’attenzione sempre più crescente sui prodotti freschi, ad esempio salvaguardando il benessere animale, e in quelli refrigerati, grazie ad una logistica sempre più in grado di garantire soluzioni efficaci per la conservazione degli alimenti. Rispetto agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, i più perseguiti sono: consumo e produzione responsabile (come prevedibile, visto l’ambito di analisi), lotta contro il cambiamento climatico, buona salute e...
BANDO ALL’USA E GETTA!

BANDO ALL’USA E GETTA!

BANDO all’usa e getta! Il tema è caldo e il dibattito è aperto. Alcuni retailer hanno già annunciato l’eliminazione di questi articoli, altri stanno sviluppando soluzioni innovative centrali per la conservazione e il recupero degli “scarti alimentari”. Gli autori di queste pratiche virtuose sono LIDL e CUKI, ospiti del dibattito che nel grocery hanno esperienze straordinariamente attuali. LIDL, leader dei discount, è sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, pur partendo nell’immaginario collettivo da una priorità sul prezzo. Sarà interessante quindi capire come massa critica, economia di scala e stress di efficienza si combinano nel processo commerciale della catena. Allo stesso modo sarà interessante capire l’impegno di Cuki, leader nell’uso di un materiale raro come l’alluminio, a far passare il significato di filiera ecocompatibile e come contribuisca ad una cultura di sostenibilità anche attraverso altri canali. Stimolante è anche lo studio e l’esperienza di Golmann& Partners nella consulenza e progettazione di spazi di moda. Ci racconteranno come si può arrivare a stimolare l’intera strategia di un player, diventando da progettisti di spazi a driver di sostenibilità per l’intero modello di...
Sostenibilità nel Retail per Cura Casa e Cura Persona. Che cosa conta?

Sostenibilità nel Retail per Cura Casa e Cura Persona. Che cosa conta?

Salute e bellezza anche nei periodi di crisi esercitano un forte interesse. Le ultime tendenze però segnalano che i canoni attuali richiedono molto di più che pura funzionalità e apparenza. L’Oreal Garnier, ha fatto del concetto di Share Beauty una bandiera e con i retailer cerca formule di collaborazione promo comunicazionale che vertano sui temi del sociale e valoriale, in linea con gli sforzi profusi con successo nella rivisitazione industriale delle proprie attività sempre più ecocompatibili. La distribuzione consapevole è in grado di entrare col marchio privato in questo mercato? È in grado di realizzare format specializzati che puntino ad esaltare la naturalità e specificità, per soddisfare le richieste innovative come il biologico? Parleremo con UNES della nuova linea GREEN OASIS e con CRAI SECOM dell’approccio dei drugstore, in cui sono oggi leaders. Il punto di vista dell’esperto non può mancare, e la presidente della Società Italiana dei Chimici Cosmetologi SICC, ci spiegherà come la sostenibilità della chimica più consapevole e...
Cosa conta per la sostenibilità nell’assortimento di Alimentari&Bevande?

Cosa conta per la sostenibilità nell’assortimento di Alimentari&Bevande?

Il pack è considerato sempre più problematico e critico rispetto al contenuto. Questo vuol dire o che il pubblico si è tranquillizzato sulla qualità intrinseca dei prodotti (sani, igienicamente garantiti, freschi, spesso certificati), o che sul pack si soffre di un ossessione legata alla problematica dei rifiuti e la conseguente gestione Il caso più eclatante riguarda la plastica e tutte le confezioni realizzate con accoppiate di materiali. Tetrapak, specialista di pack per l’industria alimentare, afferma di volersi interfacciare direttamente con i Retailer per capirne le esigenze e le priorità avvertite dai consumatori. Ferrarelle invece è protagonista di una rivoluzione nella gestione del fine vita delle acque minerali con la partecipazione attiva ad un consorzio specifico nato per il riciclo del PET, ed uscito dal mondo COREPLA. Ferrarelle quindi ci spiegherà quali investimenti hanno comportato una scelta del genere e perché hanno ritenuto di farla adesso! Altrettanto epocale sarà la spiegazione di Carrefour sul significato profondo del piano “Act for Food”, deciso, progettato e comunicato come una componente centrale, se non la componente centrale del Gruppo. Passando dal grande al piccolo, sarà interessante sentire una giovane e piccola realtà del Sud, la calabrese NATURIUM che con 4 punti di vendita porta avanti una strategia di trasparenza e assortimenti di prossimità intesi come risposta giusta alle istanze dei giovani cittadini consumatori consapevoli....