X EDIZIONE – OSSERVATORI E RICERCHE per gli SCENARI del LARGO CONSUMO nel RETAIL

X EDIZIONE – OSSERVATORI E RICERCHE per gli SCENARI del LARGO CONSUMO nel RETAIL

Gli osservatori e le ricerche che aprono la decima edizione del Green Retail Forum 2020 sono curati da PLEF ed EDM, ACCENTURE e JEME e KIKILAB-PROMOTICA Partiamo dall’Osservatorio PLEF ed EDM, che per il quarto anno consecutivo aggiornano l’analisi delle iniziative dei retailer e industria fornitrice di merci e dei d’impianti e servizi. Curiosità e attenzione è su come abbia influito, nel periodo da marzo a fine settembre, l’emergenza Covid-19, in cosa ha modificato le iniziative dell’industria e della distribuzione? Negli anni passati era emersa una sostanziale predisposizione del retail ad investire sul sociale mentre l’industria emergeva per innovazione con impatto ambientale. Il lockdown ha modificato le priorità delle insegne? La filiera agroalimentare come è riuscita a mantenere i propri rifornimenti? Su cosa ha fatto leva la filiera del cura casa e cura persona per attivarsi sul fronte della sanificazione ed igienizzazione? Tutto ciò ci aspettiamo che emerga dall’analisi delle informazioni raccolte da Distribuzione Moderna e Green Retail New, di base numericamente più alte degli anni passati, segno che probabilmente il COVID 19 ha accelerato anziché rallentare le iniziative ambientali e sociali. Accenture con JEME – un’associazioni di studenti dell’università Bocconi che lavorano come consulenti su commessa per avviarsi alla futura attività professionale, ha analizzato in profondità le priorità della GDO verso la sostenibilità. L’analisi approfondisce, sia in termini strategici che operativi: le soluzioni organizzative, i piani d’azione, i criteri di comunicazione, le possibilità di misurazione e rendicontazione e la valenza competitiva piuttosto che condivisa degli approcci sostenibili. Il quadro di riferimento precede l’era Covid-19, costituendo quindi per le singole aziende un punto di valutazione su quanto potevano considerarsi...
Chiusa con successo la IX edizione del GreenRetail Forum!

Chiusa con successo la IX edizione del GreenRetail Forum!

La nona edizione del forum organizzato da PLEF – Planet Life Economy Foundation per discutere su come evolve il largo consumo attraverso l’osservazione di ciò che accade nella distribuzione, ha richiamato ancora più operatori che in passato (circa 170 presenze nell’arco della giornata). Probabilmente perché il Green New Deal dell’Unione Europea e dall’Italia non è una passeggiata: per la riduzione dei gas serra in Italia bisogna scendere da 460 milioni di tons di CO2 attuali a 260 milioni entro il 2030 e le proiezioni alla luce di quanto già deciso arrivano solo a 380 milioni. Occorrono soldi – la finanza mondiale oggi punta 38.000 miliardi di dollari sugli investimenti responsabili – ma occorrono anche riforme fiscali che riguardino la riallocazione dei sussidi attuali e l’introduzione di una carbon tax. La partita si gioca sul tempo, e il cambiamento climatico, così come l’uso delle risorse del pianeta, procede più in fretta delle reazioni nelle comunità internazionali: si pensi solo che quest’anno a metà luglio avevamo già consumato il pianeta mentre nel 2000 avveniva a settembre (overshoot day). Greta, l’ONU e l’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile stanno mobilitando le persone e l’Italia apparentemente è attiva: guardando i 17 obiettivi al 2030 (SDGs), il nostro paese in Europa è con l’Olanda la nazione più impegnata nella produzione e consumo responsabile, mentre è ultima con la Grecia nel creare lavoro dignitoso. E il mondo del largo consumo cosa fa? Dall’indagine annuale sulle comunicazioni degli operatori (Osservatorio PLEF), si conferma che l’industria è più impegnata sui processi interni (impianti-modelli produttivi) e la distribuzione più sui processi esterni (rapporto col territorio, filantropia),...
I modelli e la sostenibilità

I modelli e la sostenibilità

Le imprese adottano secondo il background e la visione degli imprenditori e del board management dei modelli, tanto che nel linguaggio tecnico si parla “obbligatoriamente” di Modello di Attività.  Ma i tempi cambiano, le priorità non sono più le stesse e soprattutto i bisogni su cui le imprese si sono impegnate non si esprimono più allo stesso modo. I modelli attivati diventano obsoleti, se non dannosi e quando si capisce l’urgenza di cambiarli ci si scontra con l’abitudine, la sicurezza e il costo che tendono ad impedire le rivisitazioni se non l’innovazione. In questa fase storica la consapevolezza dei vincoli di sostenibilità ambientale, sociale ed economica rende urgente ragionare su ciò che è utile e ciò che non lo è più. Il Green Retail Forum ha preso tre temi su cui la pratica e la letteratura hanno parlato di modelli su cui si pongono delle domande: La Marca o meglio il brand con le sue valenze di attrattività, empatia notorietà rappresenta ancora uno status symbol è testimonianza di stili di consumo non più appropriati; la marca privata (PAM) esprime effettivamente una responsabilità più riconoscibile da parte del pubblico; il territorio dopo le esperienze delle DOP, IGP e DOC può diventare simbolo di orgoglio locale e consapevolezza del bene comune? Il Ciclo di vita che, nella generazione tra gli anni ’70-’90, si è qualificato con l’introduzione del “Best Before” identificando positivamente la responsabilità del produttore anche fuori dai cancelli della fabbrica – ovvero dalla culla alla morte – ha ancora senso? Il rischio che abbia portato a politiche di obsolescenza programmata e ad effetti di scarti e sprechi è effettivo?...
La filiera produttiva

La filiera produttiva

La filiera di fornitura è considerata dai cittadini consumatori tanto importante quanto la capacità di produrre e controllare la qualità di ciò che viene offerto nel largo consumo, senza però riflettere su chi e cosa c’è a monte della distribuzione e della trasformazione industriale. In questa area di alta sensibilità e ignoranza da parte di chi acquista, la responsabilità degli operatori: industria e distribuzione, fa la differenza, che in alcuni casi diviene competitiva. Il pubblico ha incominciato a sensibilizzarsi al tema con le problematiche del lavoro minorile in alcuni beni di consumo, in particolare abbigliamento e sport. Da problematiche (negative) legate allo sfruttamento del lavoro minorile sottopagato, e da aspetti (positivi) della diffusione del concetto del mercato equo e solidale sono emersi i problemi di molte produzioni dei paesi emergenti, ricchi di materia prima non trasformata. Progressivamente la responsabilità degli acquirenti salì, non potendo o volendo chiudere gli occhi sulle prassi speculative degli intermediari. La certificazione sul rispetto dei diritti umani e via via su pratiche di produzione legali è cresciuta, determinando il tentativo di comunicare sempre più con trasparenza ma….le crisi hanno accentuato il problema portando il prezzo ad un livello di discriminazione  prevalente in molti mercati e favorendo la crescita di una mala gestione dei lavoratori nella prima fase dell’attività, che influisce sia sul piano sociale per chi è coinvolto, sia sul piano della qualità, dove la lotta di prezzo schiaccia anche il ritorno economico per un lavoro fatto bene. Di queste problematiche e delle possibili soluzioni ispirate dal principio della trasparenza si discuterà nella seconda plenaria del mattino. Cercando di capire in diverse categorie quali strumenti...
GreenRetail Forum 2019_ Spazio alla sostenibilità!

GreenRetail Forum 2019_ Spazio alla sostenibilità!

La nona edizione del Green Retail Forum tiene fede alla sua missione di favorire il confronto tra gli operatori per capire a che punto è l’evoluzione del largo consumo verso la sostenibilità.  Esaminerà il comparto dal miglior punto di osservazione: il negozio, una volta definito punto vendita, oggi ridefinito punto di acquisto ma, in ogni caso, – in rapporto alle relazioni che innesta tra persone e beni, e tra chi offre e chi domanda, rimane il punto in cui gli stili di vita e consumo si creano, si modificano e si dimostrano. Gli scenari, come d’abitudine, saranno descritti dai partner Edizioni DM, Altavia, Astarea e Kikilab. L’Osservatorio sulla sostenibilità – condotto da PLEF e Edizioni DM – fornirà un’analisi di quanto gli operatori hanno comunicato come nuove iniziative sostenibili; KikiLab darà un panorama delle innovazioni internazionali, Altavia le interpretazione e Astarea, con l’indagine multiclient, commenterà quanto gli italiani attribuiscono in termini di sostenibilità alle imprese industriali e distributrici. Dagli scenari due temi saranno messi al centro del dibattito. Il primo condotto da Armando Brescia di Edizioni DM riguarderà la relazione tra sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e gli spazi commerciali sia fisici (grandi, grandissimi o piccoli) e quelli virtuali (locali, internazionali, mono/omni canale). Come reggono queste soluzioni, cosa chiedono ai fornitori, che opportunità di servizio offrono e come si configura la loro triple bottom line? Il secondo condotto da Domenico Canzoniero di NDB – Il Marketing Consapevole riguarderò le filiere. Un tema complesso attuale e dibattuto. Come la catena di fornitura di beni agroalimentari o prodotti di abbigliamento o giocattoli riesce o meno ad essere comprensibile al consumatore; come...