Obiettivi e cambiamenti al piano per l’agenda ONU al 2030

Obiettivi e cambiamenti al piano per l’agenda ONU al 2030

Le imprese si muovono secondo regole proprie e di mercato. Nell’approccio alla sostenibilità entrambe queste regole sono investite di nuovi vincoli, opportunità, minacce, rischi e soluzioni. L’agenda ONU2030 con i suoi 17 obiettivi pone in essere riferimenti che coinvolgono tutti, fra cui ovviamente le imprese, determinando nuovi vincoli nelle scelte strategiche ed operative di quest’ultime. L’osservatorio PLEF evidenzia che su alcuni di questi temi l’industria e la distribuzione nel Largo Consumo sono attivi in particolare su alcuni Obiettivi specifici: oltre che sulla promozione del consumo e della produzione responsabile, anche nel contrasto al cambiamento climatico e più recentemente nella salute e nella promozione delle comunità locali. Tuttavia ci si domanda come queste imprese agiscano verso la de-carbonizzazione, la circolarità dei processi, l’utilizzo di energie rinnovabili, la tutela della biodiversità, l’incentivazione della qualità e sicurezza come la partecipazione dei lavoratori o l’ascolto dei propri clienti. Il tema è stringente per tutte le filiere. Nell’agroalimentare induce da impegnare i distributori a selezionare fornitori più virtuosi seppur con prezzi più alti. Nell’ambito del cura casa e persona per gli impatti dall’industria chimica e le implicazioni degli imballaggi.  In particolare sul packaging è interessante scoprire quanto le soluzioni di riciclo agiscano in sintonia o in competitività, per esempio nell’ambito del riciclo PET dedicato o quello generico. Cosa succede nella filiera dell’arredo, cosa si impara dall’industria medicale, come agisce un player dell’elettronica. Qual è il ruolo dei leader nazionali ed internazionali rispetto a loro fornitori genericamente ascrivibili alle PMI ed infine come fa un discount a realizzare progetti di sostenibilità a tutto campo? Queste domande e situazioni le tratteremo al GRF con la curiosità...
La filiera produttiva

La filiera produttiva

La filiera di fornitura è considerata dai cittadini consumatori tanto importante quanto la capacità di produrre e controllare la qualità di ciò che viene offerto nel largo consumo, senza però riflettere su chi e cosa c’è a monte della distribuzione e della trasformazione industriale. In questa area di alta sensibilità e ignoranza da parte di chi acquista, la responsabilità degli operatori: industria e distribuzione, fa la differenza, che in alcuni casi diviene competitiva. Il pubblico ha incominciato a sensibilizzarsi al tema con le problematiche del lavoro minorile in alcuni beni di consumo, in particolare abbigliamento e sport. Da problematiche (negative) legate allo sfruttamento del lavoro minorile sottopagato, e da aspetti (positivi) della diffusione del concetto del mercato equo e solidale sono emersi i problemi di molte produzioni dei paesi emergenti, ricchi di materia prima non trasformata. Progressivamente la responsabilità degli acquirenti salì, non potendo o volendo chiudere gli occhi sulle prassi speculative degli intermediari. La certificazione sul rispetto dei diritti umani e via via su pratiche di produzione legali è cresciuta, determinando il tentativo di comunicare sempre più con trasparenza ma….le crisi hanno accentuato il problema portando il prezzo ad un livello di discriminazione  prevalente in molti mercati e favorendo la crescita di una mala gestione dei lavoratori nella prima fase dell’attività, che influisce sia sul piano sociale per chi è coinvolto, sia sul piano della qualità, dove la lotta di prezzo schiaccia anche il ritorno economico per un lavoro fatto bene. Di queste problematiche e delle possibili soluzioni ispirate dal principio della trasparenza si discuterà nella seconda plenaria del mattino. Cercando di capire in diverse categorie quali strumenti...
#FILIERA_Dalla culla alla culla

#FILIERA_Dalla culla alla culla

Nell’ambito delle tavole rotonde del pomeriggio, svolte in contemporanea dalle 14.30 alle 16.00, fra i temi di discussione vi è quello della FILIERA, con una particolare attenzione agli aspetti di circolarità. La filiera non è sufficiente conoscerla e tracciarla, ma sempre più diventa indispensabile farla vivere rendendola trasparente, comunicativa e responsabile. La responsabilità della filiera è richiamata in particolare sul tema del fine vita del prodotto, ed è necessaria per innescare il processo circolare che la logica della sostenibilità richiede. Tante le strade e modalità: scelta di materiali biodegradabili, disegno di un prodotto smontabile e recuperabile pezzo per pezzo, cambiamento del modello di attività, da proprietario a condiviso. Gli esperti invitati alla tavola rotonda “Dalla culla alla culla”, ne parleranno, portando le loro esperienze e costruendo insieme delle proposte di linee guida disponibili per tutti. Nota: Per partecipare alle tavole rotonde, vi preghiamo segnalare la vostra adesione con registrazione alla mattina della conferenza o previa comunicazione con un’email all’organizzazione: marketing@plef.org.   In collaborazione...